Web 3.0: Blockchain per lo sviluppo di applicazioni decentralizzate (dApp)
Con l’evoluzione del web3, è chiaro che le soluzioni di livello 2 saranno fondamentali per la loro adozione. Le funzionalità complesse nelle app decentralizzate (dApp) ora richiedono più di un semplice Smart Contract.
L’evoluzione del Web: Web 1.0 > web 2.0 > web 3.0
Web 1.0
Il Web 1.0 ha combinato due importanti invenzioni: Hypertext Markup Language (HTML), che utilizza HTTP (hypertext transfer protocol), e l’Uniform Resource Locator (URL), che è l’indirizzo Internet in cui risiede l’HTML. La maggior parte delle persone non sapeva affatto come utilizzare Internet fino a quando non c’è stato uno sforzo commerciale per fornire una ricerca front-end per esso.
La metà degli anni ’90 ha visto l’introduzione dei primi motori di ricerca ampiamente utilizzati da Netscape, Yahoo e altri, prima che Google prendesse il sopravvento, inventando ed evolvendo una serie di servizi.
Web 2.0
La parola d’ordine del Web 2.0 era “interattivo”, al contrario delle pagine Web “statiche” del Web 1.0.
Tim O’Reilly e Dale Dougherty hanno definito il Web 2.0 nel 2004 come un aggiornamento Internet di lettura e scrittura che ci ha portato newsgroup, forum e siti multimediali popolari come YouTube.
Lo smartphone ha accelerato l’evoluzione del web nel mainstream. Ora che ogni telefono disponeva di una propria connessione Internet, la “navigazione sul Web” non era più limitata al desktop. “The Net” ora può seguire gli utenti web ovunque vadano.
Ciò ha inaugurato i social network, i blog e gli enormi server di dati cloud di oggi, nonché il predominio di grandi colossi della tecnologia come Amazon, Apple, Facebook (ora Meta), Google e l’eredità in corso di Microsoft, portando alla fine a società radicali e dirompenti come Uber e Airbnb.
Da allora, queste potenti società hanno fatto fortuna studiando il nostro comportamento sociale e la grande tecnologia è diventata sinonimo di big data e grandi vendite.
Controllano spesso le nostre opinioni, ci limitano quando non ci conformiamo e cancellano i nostri account.
La privacy, la censura e la rivendita delle nostre informazioni personali sono tutti diventati sottoprodotti distopici del Web 2.0. Internet oggi soffre dello status quo, in cui nuove e potenti aziende emergono solo per sostituire la vecchia guardia.
Web 3.0
Il Web 3.0 è associato a una pletora di termini e concetti. Di seguito sono elencate alcune delle caratteristiche chiave più importanti:
- Decentralizzazione, comprese le organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) e la finanza decentralizzata (DeFi)
- Blockchain, o il libro mastro distribuito.
- Immutabilità.
- Fiducia & trasparenza.
- Tokenizzazione.
- Metaverso.
Il Web 3.0 nasce dalla necessità di affermare le nostre libertà più fondamentali online. È la nostra ispirazione tecnologica, nata dalle difficoltà del Web 2.0, in cui la centralizzazione rappresenta una minaccia per tutti noi.
Il co-fondatore di Ethereum Gavin Wood ha coniato il termine Web 3.0, noto anche come Web3. Secondo Cointelegraph, la sua visione implica andare oltre le nazioni, i confini e i confini politici. In un’intervista con Wired.com, Gavin Wood ha sottolineato l’esigenza fondamentale di una crittografia che possa sostituire la nostra fiducia nelle piattaforme di terze parti con un’affidabilità credibile in matematica, crittografia e privacy.
Questa nuova Internet spesso definita web semantico, è costruita su tecnologie web decentralizzate e si integra profondamente nella nostra vita quotidiana, mentre Internet of Things (IoT) significa che tutti i nostri dispositivi connessi a Internet, dal frigorifero in cucina al l’auto in garage, interagirà online con un’intelligenza coordinata, rendendo la nostra vita più facile da gestire.
Nel Web 3.0, l’apprendimento automatico viene utilizzato per comprendere le nostre ricerche, coordinare i nostri dispositivi e migliorare le funzionalità in base alle informazioni sul nostro utilizzo di Internet. Il Web 3.0 include contratti intelligenti e soluzioni di livello 2 e, se avrà successo, sarà il progresso tecnologico più significativo dopo Internet stesso.
Web 3.0: Smart Contract e soluzioni Layer 2
Nick Szabo, un crittografo e programmatore americano, ha descritto il principio degli smart contract nel 1996, molto prima che esistesse la tecnologia blockchain. Gli smart contract, secondo la definizione di Szabo, sono protocolli digitali per il trasferimento di informazioni che utilizzano algoritmi matematici per eseguire automaticamente una transazione una volta soddisfatte le condizioni stabilite e che controllano completamente il processo. Questa definizione, in anticipo di oltre dieci anni sui tempi, è ancora attuale.
La prima criptovaluta, Bitcoin, ha debuttato nel 2008, basata sulla rivoluzionaria tecnologia blockchain, che in precedenza non aveva un registro decentralizzato. La blockchain di Bitcoin non consente di prescrivere parametri per la conclusione di una transazione in un nuovo blocco perché contiene solo informazioni sulla transazione. Tuttavia, l’arrivo della tecnologia ha alimentato lo sviluppo di contratti intelligenti. Dopo cinque anni, la piattaforma blockchain Ethereum ha consentito l’uso pratico degli smart contract. Oggi l’ecosistema fornisce piattaforme e soluzioni per l’uso di contratti intelligenti.